In io nel blu viaggi

Capraia.. e prime immersioni





Sono tornata domenica sera da Capraia, stanca morta.
Sono stati tre giorni stupendi, seppur con i loro problemi, ma che alla fine hanno lasciato un ballissimo ricordo.

Ma andiamo con ordine...

Siamo partiti da Bologna alle otto del mattino carichissimi di emozione e impazienti di provare per la prima volta un'immersione in mare.

Una volta arrivati a Capraia abbiamo subito lasciato i bagnagli nelle camere e siamo scesi a metteere la muta. Per noi era tutto nuovo, abbiamo dovuto prendere confidenza con il diving e con la barca... abbiamo velocemente montato l'attrezzatura e siamo partiti.
Purtroppo il tempo non era dei migliore e il mare era abbastanza mosso, così i nostri istruttori hanno deciso di portarci in un punto d'immersione denominato "il grottone" perchè ricorda molto una grotta pur non essendolo, in modo che, essendo un punto un po' più coperto ci fosse il mare più calmo.
Scesi in acqua era tutto diverso rispetto alla piscina, tutto stupendo.
Finalmente il sapore dell'acqua salata sulle labbra, e poi, una volta giù il poter guardare i pesci invece delle solite e tristi mattonelle mi faceva sentire come dentro un'immenso acquario.
Sarà che è stata la prima, o sarà stato il carinissimo incontro  che abbiamo avuto, ma è stata un'immersione che mi è piaciuta moltissimo. Ho detto "incontro", ebbene sì, perchè, oltre i tanti pesciolini che ci giravano intorno abbiamo avuto il piacere di "coccolare" un dolcissimo polpo, prima spaventato dalla nostra irruzione in casa sua ma che poi si è tranqullizzato sotto le nostre carezze.
Grazie a tutto ciò la prima immerione si è conclusa con un grnade entusiasmo generale.

La sera abbiamo provato a fare un pò di balotta (come dicono a Bologna) ma eravamo tutti abbastanza stnanchi poichè, l'effetto dell'adrenalina che ci aveva tenutu come delle molle per tutta la giornata andava scemando.

Inutile dire che il mattino seguente alle 7 ero già con gli occhi spalancati impaziente per la nuova giornata.

 Un sole timido ci dava la speranza che anche il mare potesse essere più calmo, ma così non era. Prepariamo l'attrezzatura, anticipando sempre i tempi che ci erano stati dati dai nostri istruttori un po' per l'impazienza di uscire, un po' per l'ansia di non riuscire a fare tutto nei tempi stabiliti come raccomandavano le nostre guide.
Tutto montato, ecco che si parte.

Luca, il mio istruttore, subito ci informa che il mare non era dei migliori, ma io mi sento carichissima grazie anche all'immersione del giorno prima andata benissimo, ma, evidentemente ancora non avevamo fatto conoscenza con il mal di mare.


C'è da dire che, conoscendomi, al contrario dei miei compagni di avventura io non avevo fatto colazione quindi alla fine, nella sfiga non ci sono andata poi tanto male. Sia fuori che sott'acqua nausee varie hanno interessato un po' tutti anche dovute alla risacca che, muoveva la poseidonia sul fondale.
Per concludere in bellezza, nell'ultima parte dell'immersione ci siamo trovati in una bella corrente, a detta loro non molto forte, ma che a noi, non essendo abituati ci ha ditrutti. Sembrava che non ci muovessimo più, più pinneggiavi per raggiungere il gruppo che era davanti, più rimanevi fermo. Poi, in un modo o nell'altro siamo riusciti a tornare alla barca e a concludere l'immersione.

Una volta tornati sulla terra ferma, visti gli imprevisti dovuti al mal di mare, tutti i progetti di un buon pranzetto sono saltati. Il tempo di un riposino al sole sull'unica spiagetta dell'isola ed eccoci di nuovo a svegliare le nostre guide, impazienti di ripartire.

Questa è forse stata l'immerione più bella.
Il luogo di immersione si chiama "Le Formichine" e, seppur il mare ancora abbastanza agitato, una volta scesi giù tutti non abbiamo più avuto problemi.
Ci siamo ritrovati, costeggiando le roccie, in mezzo a banchi enormi di castagnole, intervallati da pesciolini colorati, gialli,blu, arancioni. Ad un certo punto la guida indica in alto, ci giriamo, ed eccolo lì, un banco di barracuda priprio sulla nostra testa. Ci mettiamo comodi sul fondale  per goderci lo spettacolo e mentrie siamo lì a rilassaci iniziano a scendere sempre più vicini.
Uno spettacolo stupendo.
Riprendiamo poi il nostro giro , con sistematiche interruzioni per osservare qualche nudibranchio, altri gruppi di barracuda e qualche stella marina.
Tornati sulla barca ancora un po' di mal di mare ma, visto lo spetttacolo di cui abbiamo goduto, direi che ne è valsa la pena.
Inutile dire che la sera eravamo ancora più provati del giorno prima ma nel tardo pomeriggio riusciamo comunque ad arrivare sù al paese, molto piccolino ma da cui si gode di una visuale stupenda.

Il terzo giorno ha un'inizio un po' più difficle dei precedenti. Le immerioni, il mal di mare e l'adrenalina che inizia a calare, cominciano a farsi sentire.
Per di più il meteo non aiuta.
Nuvoloni scurissimi in arrivo e più vento dei giorni precedenti.
I nostri istruttori però non sembrano preoccuparsene.
Montata l'attrezzatura ecco che si parte sotto un pioggerellina fitta. Inutile dire che il mare era abbastanza "incazzato", le onde sballonzolavano la nostra piccola barchetta. Durante il tragitto, in lontananza, vediamo una tromba d'aria e qualche fulmine, ma,anche se abbastanza proccupati, cerchiamo di sdrammatizzare come meglio si può..

Arriviamo e, dopo un po' di mal di mare, ormai diventato un'abitudine per me, scendiamo.
Anche questa immerisone mi ha regalato belle emozioni come la vista di uno scorfano (davvero affascinante nel suo habitat) di una murena, di un paio di cernie, altre stelle marine,  tantissime castagnole (a quanto pare il cibo preferito dai barracuda che nuovamente ci siamo incantati a guradare) e altri pesciolini vari.
C'è stato poi anche il tempo per qualche esercizio di ripasso e per una bella foto di gruppo subacquea.

Tornati sulla terra ferma la pioggia smette e le nuvole iniziano ad allontanarsi per lasciare spazio al sole. L'ultima immersione era facoltativa e io avevo deciso di non farla dato il mal di mare provato durante le tre immersioni precedenti, ma ovviamente quando io non devo andare a fare l'immersione esce il sole e il mare diventa una tavola.
Poco male, mi sono consolata con un tagliere gigante di cruditè di mare freschissime e buonissime, che tra l'altro è uno dei miei cibi preferiti.


Poi, il tempo di un'altra passeggiatina su un paese che già era tempo di ripartire.

Si torna a casa , sì, ma con delle emozioni bellissime nel cuore e negli occhi e un nuovo brevetto "in tasca".













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